Il ministro dello Sport è tornato a parlare della ripartenza del campionato, che si fa sempre più complicata
A oggi ci sono le date per ricominciare ad allenarsi, ma ancora permangono grandi dubbi sull’effettiva ripresa dei campionati italiani. Ed è lo stesso ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, a gettare ulteriori ombre sul futuro del calcio.
STRADA IN SALITA. “Sono ancora in atto i confronti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc sui protocolli di sicurezza da adottare, visto che finora sono stati ritenuti insufficienti” ha spiegato Spadafora intervenendo su ‘La7‘. Il ministro ha poi bacchettato i presidenti dei club: “Fossi in loro penserei direttamente alla prossima stagione, sinceramente vedo la strada verso la ripresa sempre più impervia. La Lega chiede certezze? Pensare ad una ripresa del campionato a metà giugno è impossibile adesso, se non vogliono incertezze basterebbe chiudere tutto come hanno fatto in Francia e in Olanda. Entro questa settimana il comitato si esprimerà sulla possibilità di allenarsi a partire dal 18 maggio“.
LA POLEMICA. Nelle ultime ore è esplosa, inoltre, la polemica tra il presidente dell’Associazione dei calciatori, Damiano Tommasi e lo stesso Spadafora. L’Aic ha lamentato una discriminazione nei confronti dei calciatori riguardo la scelta del governo di impedire loro di allenarsi dal 4 maggio, in forma individuale. Il ministro ha spiegato che “è dovuta alle indicazioni stringenti del comitato tecnico-scientifico, secondo il quale gli sport di squadra prevedono lo spostamento di un maggior numero di persone“.