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Ternana, Bandecchi: “Riprendere ad agosto solo se possibile. E allo stadio mi verrebbe voglia di…”

Intervista al presidente su Tuttomercatoweb. Parla del campionato, di come riprendere e di emergenza. E una confidenza sul rapporto con il calcio

Calcio, ma non solo. Ripresa dei campionati, ma anche emergenza, passaggio alla fase 2 e situazione economica nazionale. Un’intervista a tutto tondo, quella che Tuttomercatoweb Radio ha realizzato con il presidente della Ternana Stefano Bandecchi, intervenuto telefonicamente. Prendiamo qualche spezzone, in particolare quelli in cui ha parlato di questioni che possono interessare i tifosi rossoverdi.

AD AGOSTO, O TUTTO FINITO. Sulla ripresa del campionato, Bandecchi ha ribadito le sue due soluzioni, vale a dire ricominciare ad agosto in completa sicurezza oppure dichiarare chiuso il campionato. Ma sulle promozioni, fa capire che non gli piace il sorteggio: “La prima soluzione, quella che mi piacerebbe di più, è quella di ricominciare a giocare il 25 agosto con tutte le condizioni di sicurezza, finire questo campionato e cominciare subito dopo quello nuovo. Anche se il protocollo da attuare ha costi talmente alti che non tutte le società potrebbero permettersi di ricominciare l’attività. Ma c’è da fare attenzione a una cosa: il Covid, in Italia, è diventato malattia sul lavoro. Questo è un problema in più, perché se si ammala un calciatore scatta una causa per la società. Ad oggi, ci dicono di andare avanti ancora per un mese, forse per i primi di giugno, allora vuol dire che non ci sono le possibilità per fare un campionato in sicurezza. Ci sono regioni dove ancora i contagi continuano. L’altra soluzione che io avevo auspicato, è che il campionato sia da considerare come finito qui: chi ha vinto salga in B, chi è ultimo retroceda e si possono giocare a luglio i playoff e i playout. Il sorteggio? Se vogliamo fare testa o croce, io so giò che sono sfortunato e resterò in serie C. Quindi, non ci sto“.

MAI CALCIATO UN PALLONE IN VITA MIA. Svela un particolare legato a suo rapporto con il mondo del calcio, cominciato solo da pochi anni. “Io non ho mai giocato al calcio, mai dato un calcio al pallone. Quando facevo il militare e si giocava a pallone, mi cacciavano via dopo due minuti dicendomi che al massimo avrei potuto fare l’arbitro. Pensate che la domenica, quando vado in panchina allo stadio, mi verrebbe quasi la voglia di provare a dare qualche calcio. Ma poi alla fine, lascio perdere perché ho paura di fare una figuraccia davanti a tutti. Un giorno andrò allo stadio da solo e proverò“.

LA FASE DUE E LE MASCHERINE. Sul passaggio dalla fase 1 alla fase 2 dell’emergenza coronavirus, ecco come la pensa Bandecchi: “Secondo me, non doveva esistere una unica fase 2, perché ogni regione e ogni territorio hanno situazioni diverse, con alcune regioni che potrebbero avere problemi differenti rispetto ad altre. L’Umbria, per esempio, poteva anche ripartire diversamente. Se andiamo a occhi chiusi, abbiamo solo cambiato nome alla fase 1, chiamandola fase 2. A questo punto, avrebbero potuto pure chiamarla Luigi“. Ne ha anche per il prezzo di vendita fissato per le mascherine protettive:  “A 50 centesimi? Mi sembra una speculazione. Prima della pandemia, le vendevano anche a 30 centesimi“.

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