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Tiberi: “Duro colpo per lo Sport, ma occorre rialzarsi. Coni al fianco della Ternana”

Nostra intervista con il delegato provinciale del Coni: “Molti interessi attorno al calcio, i soldi fanno girare il settore e l’economia, ma serve sicurezza. Per le giovanili i problemi saranno soldi e paura”

La ripartenza dello sport e del calcio in primis a Terni, dopo la pandemia da Coronavirus. Ne abbiamo parlato con Francesco Tiberi, presidente del Coni provinciale.

RIPARTENZA. Il grande nodo è quello della ripresa o meno della stagione. Con le incertezze mostrate dal Governo che non ha ancora fissato una data ed i tanti dubbi di una serie C che potrebbe prendere una strada diversa da quella della massima serie. Tiberi, ex schermidore, si mostra scettico: “Se rispondo da sportivo, direi che non è il caso di ripartire perchè non c’è la sicurezza, ma da uomo delle istituzioni sportive, dico che capisco gli interessi che ci sono dietro al calcio, situazione ben diversa da quella della pallavolo, del basket o di altre discipline che hanno deciso di fermare la stagione”.

TERNANA. Tiberi aggiunge: “Il calcio professionistico rappresenta il 3.8% del Pil italiano e se penso alla serie A, ci sono  degli obblighi economici anche per i diritti televisivi. Capisco però anche la situazione della serie C che non ha gli stessi mezzi dei club di serie A: è un quadro confuso, anche se credo che l’aspetto economico sia importante perchè con quello si finanzia tutto il calcio. Conto di sentire nei prossimi giorni la Ternana, in particolare il vice presidente Tagliavento per capire qual è la loro posizione esatta e quali sono le necessità. Possiamo fare poco a livello pratico, ma il Coni è sempre vicino alla maggiore società sportiva cittadina. Prima di tutto però occorre capire quale direzione vuole prendere il Governo. Ho sentito Giampiero Micciani, presidente Figc di Terni, sono in grandissima difficoltà: soprattutto i settori giovanili, anche quelli professionistici ne risentiranno”.

RILANCIARE LA PASSIONE. Il problema maggiore, sottolinea Tiberi sarà quello di rilanciare un settore fondamentale per l’economia, ma che dovrà fare i conti con la crisi economica ma anche e soprattutto, con la paura, che accompagnerà ancora per diverso tempo la gente:  “Sono in costante contatto con le Federazioni ed il problema vero è che non sappiamo ancora come, quando e se lo sport cittadino riuscirà a rialzarsi da questo colpo, perchè per adesso la riapertura è ancora lontana. Abbiamo previsto un decremento del 30% dell’affluenza in generale, nelle realtà sportive, sia perchè ci sarà un problema economico oggettivo per le famiglie, sia perchè potrebbe subentrare anche la paura, sopratutto nei genitori con figli minori, di riportarli nelle palestre, nei centri sportivi o in generale nelle società sportive. Questo vale a maggior ragione per una realtà come il calcio, dove il contatto è all’ordine del giorno”

NON PERDERE IL CONTATTO. Poi c’è l’aspetto umano, non meno importante da salvaguardare. La socializzazione ma anche quella funzione educativa sulla quale, per esempio, il settore giovanile della Ternana insiste molto, ma che è proprio in generale delle realtà sportive giovanili: “So che ci si sta organizzando da un lato con l’abbassamento delle quote e dall’altro con dei tutorial a distanza – sottolinea Tiberi – ma non è la stessa cosa, lo sport non si può vivere a distanza, c’è il rischio di un disamoramento dell’attività sportiva. Lo sport poi ha una funzione sociale, soprattutto per i ragazzi: svolgiamo una funzione integrante a quella della scuola, educativo, senza contare il fatto che lo sport riduce la possibilità di alcune malattie. Tutto questo rischia di perdersi”

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