Il centrocampista rossoverde, intervistato al ‘Corriere dell’Umbria’ racconta il dramma della sua città e le sue giornate in quarantena a Terni
E’ un momento davvero difficile per molti calciatori della Ternana originari della Lombardia, la regione più colpita dall’emergenza Coronavirus. Insieme ai bergamaschi Defendi, Bergamelli e Suagher (clicca nel link per leggere le loro interviste), c’è anche il bresciano Fabrizio Paghera.
TERRA COLPITA. Il centrocampista rossoverde, arrivato a Terni nel gennaio 2019, ha raccontato il dramma della sua città al ‘Corriere dell’Umbria‘: “A Brescia vivono tutti i miei familiari, lassù la situazione Covid è davvero allarmante. I numeri dei ricoveri e dei decessi a causa della pandemia sono davvero sconcertanti. Ma sono convinto che la mia gente riuscirà a risollevarsi, stanno affrontando questa emergenza con grande forza e dignità“.
UN TRAGUARDO IMPORTANTE. Anche il calcio è stato costretto a fermarsi: “La vita umana ha un valore inestimabile, perciò tutto il resto, compreso il calcio, adesso passa in secondo piano. L’isolamento? Non mi pesa, perché so che è una misura necessaria. Inoltre sono fortunato perché vivo con mia moglie e la nostra bambina di 8 mesi. Spero che quando festeggeremo il suo primo compleanno tutto questo sarà finito“.
FEELING ROSSOVERDE. Poco più di un anno in rossoverde tra gioie e dolori: “Con la tifoseria ternana ho un bellissimo rapporto, forse mi vogliono bene perché sono uno che non si risparmia mai in campo. La sconfitta che mi ha dato più fastidio è quella di San Benedetto della scorsa stagione, quando a fine gara feci dure esternazioni, mentre la vittoria che ricordo con maggiore piacere è quella di Catanzaro a dicembre, dove sono tornato a segnare“. E’ ancora presto per pensare di tornare a giocare: “Spero si torni presto in campo, ma nessuno sa quando sarà possibile. Siamo ancora in corsa per centrare un piazzamento importante per i playoff e per vincere la Coppa Italia”
Ma tutti siamo i nostri cari, anche se facciamo i calciatori.., risparmiate