Il difensore rossoverde si racconta durante il periodo di quarantena per le norme anti-coronavirus
L’emergenza sanitaria del coronavirus prosegue e di conseguenza anche le restrizioni della libertà delle persone dopo le nuove norme imposte dal governo. La Ternana, così come tutte le altre squadre professionistiche italiane, non può allenarsi e così i giocatori sono costretti a rimanere chiusi in casa. Molti di loro, come Modibo Diakitè, soffrono in maniera particolare questa situazione perché lontani dalla propria famiglia.
Il difensore franco-maliano, tornato a Terni nell’estate 2018 dopo la precedente esperienza di 6 mesi nel 2017, ha raccontato le sue sensazioni di questo periodo al ‘Corriere dell’Umbria‘. “In Francia da qualche giorno c’è lo stesso grado di allerta che qui in Italia abbiamo già da una settimana. La mia famiglia domenica è andata a votare, ma poi si è barricata in casa come da prescrizioni. Anche a Parigi cominciano a vedersi lunghe code ai supermercati e scaffali vuoti, il paese è tutto bloccato. E’ davvero brutto restare tutto questo tempo lontano dai propri cari“.
Diakitè racconta come sta trascorrendo la sua personale quarantena: “Mi alleno a casa con gli attrezzi che ho a disposizione per non perdere la forma fisica e per la prima volta mi sto dilettando nella cucina“. Ora il rapporto con i compagni di squadra è diventato virtuale: “Condividiamo un gruppo Whatsapp dove ci inviamo i video dei nostri allenamenti casalinghi e dei piatti che prepariamo. Mister Gallo, Chiappara e molti altri calciatori hanno le famiglie nelle zone in maggiore difficoltà, stiamo cercando di dare loro tutto il supporto possibile“.
Ancora nessuno sa quando potrà riprendere la stagione sportiva: “A oggi sappiamo che dovremo rimanere fermi fino al 3 aprile, ma in questo momento il calcio è l’ultimo dei nostri pensieri. Dobbiamo prima combattere per sconfiggere questo virus e tornare prima possibile alla normalità, ma l’unico modo per farlo è attenersi alle regole“.
