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Ternana, Gravina: “La priorità della Federazione è finire i campionati”. E sui contratti…

In una intervista al Corriere dello Sport il presidente della Figc spiega l’orientamento alla ripresa dei campionati dopo l’emergenza sanitaria e le richieste al Governo. Ci sono notizie che interessano anche la Ternana

Gabriele Gravina, numero uno della Federcalcio, parla al Corriere dello Sport ed in una intervista chiarisce esattamente quello che è l’orientamento della Figc nel momento in cui ripartirà la stagione agonistica. Un tema che ovviamente riguarda anche la Ternana, visto che oltre a dover giocare una finale di Coppa Italia, è ancora in corsa per i playoff e quindi potenzialmente per salire in serie B.

NON SOLO SCUDETTO. C’è da assegnare lo Scudetto, certo, ma non solo. Gravina fa capire che la situazione è da chiarire nelle varie categorie: “Tutti pensano che l’unico problema sia quello di assegnare lo scudetto – spiega-  Ma noi dobbiamo stabilire chi va in Champions e in Europa League, chi retrocede in B, chi sale in A, chi retrocede in C e chi sale in B. In via teorica si potrebbe anche non assegnare il titolo, ma tutto il resto si deve stabilire. Rinunciare a promozioni e retrocessioni sarebbe una violazione degli interessi soggettivi di tante società”

E ribadisce un concetto che nell’intervista si riferisce alla serie A ma che ovviamente è applicabile anche al campionato della Ternana: “Penso che congelare una classifica sia un errore da evitare. Il valore della competizione va salvaguardato. Dobbiamo dare delle chance a chi ha investito tanto su un obiettivo sportivo. Vuol dire giocare il più possibile. Portarci avanti col campionato e finirlo, se possibile”. E rivela: “Ho detto a tutte le Leghe: fate le vostre proposte, discutiamo. Ma le regole vanno fissate subito, prima di ricominciare a giocare. E l’ultima parola spetta alla Federazione, non ad altri”. 

francesco ghirelli, presidente della Lega Pro
Francesco Ghirelli, presidente di Lega Pro

RINVIARE L’EUROPEO. Messaggio chiaro quindi: alla ripresa, si tornerà in campo per finire la stagione, poi ci sarà tutto il resto. Compreso l’Europeo, che dovrebbe partire da Roma a Giugno ma che non consentirebbe di chiudere in alcun modo la stagione: “Martedì decideremo cosa fare – dice – Ma una constatazione s’impone. L’evoluzione dell’epidemia traccia un percorso chiaro. Siamo tutti coinvolti allo stesso modo. Nessuno può più pensare che questo sia un problema italiano. Il nostro Paese è solo due settimane avanti rispetto al resto d’Europa. Tutti dobbiamo mettere prima la salute e poi far prevalere il buon senso. E il buon senso dice che difendere un solo grande evento europeo, programmato per giugno, sarebbe un errore strategico. Non ci sono alternative. Ce lo dicono le proiezioni dei modelli matematici sullo sviluppo del virus. L’Europeo fa da tappo allo slittamento quasi certo di molti campionati. Se non togli il tappo, la bottiglia esplode, con il rischio di perdere tutto”.

CONTRATTI. Gravina parla poi della questione contratti (e dei prestiti) in scadenza al 30 giugno, che riguarda tutti i club e che nel caso della Ternana coinvolge diversi giocatori. L’orientamento della Figc è chiaro, ovvero non andare oltre le scadenze: “Abbiamo una dead line. È il 30 giugno. Scadono contratti, assicurazioni, licenze. Finisce l’anno calcistico. Andare oltre signifi ca introdurre modifi che regolamentari del tutto eccezionali”. 

RICHIESTE. Si parla poi anche delle richieste formulate al Governo. Un tema caro anche al presidente di Lega Pro Ghirelli, che ben prima dell’emergenza Coronavirus aveva fatto saltare un turno  di campionato: “Sospensione e rinvio di adempimenti fiscali, rateizzazioni. E il riconoscimento di una causa di forza maggiore che consenta alle Federazioni di riconsiderare molti impegni contrattuali. Poi dobbiamo attivare meccanismi interni di autosostentamento, come un fondo tra credito sportivo e federazione. E dobbiamo valutare una tutela per i calciatori che non giocano e che rappresentano un onere pesante per le società. Penso ad ammortizzatori come la cassa integrazione speciale”.

 

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