Botta e risposta a distanza fra patron e allenatore sulla visione della squadra. Il presidente cita un fatto storico, il tecnico ricorda le proprie scelte offensive
A distanza, ma continuano. Le stoccate fra il presidente rossoverde Stefano Bandecchi e il tecnico Fabio Gallo proseguono. Bonarie s’intende, perchè il numero di via della Bardesca ha rinnovato il rapporto col tecnico e il suo staff e pubblicamente, anche via social, ribadito la piena fiducia nel suo operato. Ma proprio nei suoi tanti video su Instagram, l’imprenditore livornese non si lascia mai scappare l’occasione di esporre il suo punto di vista.
DIFESA O ATTACCO A caldo, dopo il pari di Monopoli, aveva esternato un disappunto per quello che definiva uno giocare a difendersi: “Noi, per cambiare le cose, dobbiamo vincere. E oggi, non abbiamo vinto. Va beh, dormiremo. Diciamo che prenderemo un piccolo ansiolitico e riusciremo a dormire. Speriamo che questo ci serva da lezione. Noi dobbiamo giocare attaccando. A difenderci, non concludiamo nulla”.
Ieri sera, in un altro video che vedete qui sotto, è andato oltre: “La salvezza l’abbiamo raggiunta, nei playoff ci siamo quasi, visto che mancano 15 partite – dice Bandecchi – Ora abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare o possiamo darci un altro obiettivo? Perchè in quel caso è un po’ come lo sbarco in Normandia: dobbiamo rischiarcela, anche prendendoci qualche fucilata“ E rivolto ai tifosi: “Voi volete stare all’attacco o in difesa?“.
NESSUN DUBBIO Da buon ammiraglio al timone della nave, Gallo replica difendendo la sua navigazione ed il suo gruppo: “Tutto si può dire a questa Ternana tranne che non giochi all’attacco, le tre punte ci sono sempre state, senza chiacchiere, che danno fastidio”, spiega, lasciando trasparire un certo malumore. E conclude:” Siamo alla quarta di ritorno e siamo riusciti per meriti a dimezzare lo svantaggio rispetto alla Reggina, mancano tante gare e l’errore più grande è pensare che gli scontri diretti possano determinare il campionato. Questa squadra ha un principio ben chiaro, che è di giocare la palla, di giocare per vincere. Sempre così farà”.
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