Protagonista della cavalcata che riportò i rossoverdi in B, l’ex portiere ha lasciato il calcio e cambiato sport. Intervista a tutto campo su passato, presente e… campionato
Ternano doc, anzi, ultimo ternano ad aver vinto un campionato con la maglia rossoverde indosso. Portiere, per giunta: “Le gerarchie però erano chiare e così le presenze sono state poche”, precisa. Fabio Virgili (Foto di copertina di Alberto Mirimao), a 33 anni, dopo aver vinto molto a livello giovanile (giocò il mondiale Under 17 e quello Under 20, oltre all’Europeo Under 19 con Paolo Berrettini ct) è già un ex calciatore: “Ho smesso col calcio, perchè in serie C non ho provato più spazi, anzi, adesso ho proprio staccato col calcio”, spiega.
LA CARRIERA Cresciuto nella Terni Est, spiccò subito il volo verso Parma, dove – salvo un breve passaggio al Napoli- arrivò alle soglie della prima squadra, ma chiuso da De Lucia cominciò a girare: Carpenedolo in C2, poi lo Sporting Terni in D e la Paganese in C. Nel 2011-12, finalmente, l’approdo con la maglia del cuore, quella rossoverde.
Era il secondo di Stefano Ambrosi in quella Ternana guidata da Mimmo Toscano, che al termine di una grande cavalcata, conquistò la serie B. Giocò la prima partita, per squalifica di Ambrosi e la penultima: “La Ternana decise di non trattenermi, così, penalizzato dalla regola dei giovani, me ne andai in Bulgaria, al Botev Vratsa, con Sonzogni allenatore, ma durò poco perchè la società falli. A marzo 2014 ero in D alla Narnese, chiamato da amici, ma avevo già deciso di andare a lavorare. Così al termine del campionato sono tornato in Emilia: ho giocato ancora due anni fra Prima e Seconda, al Lesignano, poi basta”.
Da qualche anno, lui che è cresciuto, non solo calcisticamente a Parma, è tornato in Emilia e oggi vive a Modena con la moglie ed il figlio. Dal pallone è passato – per così dire – alle palline. Nel senso che lavora per una delle maggiori aziende di abbigliamento sportivo e precisamente per il golf, del quale è diventato anche praticante.
FERE PROMOSSE MA… Anche se col calcio ha staccato, segue ancora le Fere e con lui l’0ccasione è buona per tracciare un bilancio: “Credo che il girone di andata della Ternana debba essere considerato positivo: quando hai una squadra davanti che viaggia al doppio e forse ha anche una rosa più forte, non puoi farci nulla. Ma le carte in regola per fare bene nei playoff ci sono tutte“.
OCCHIO ALLE PAROLE E da ternano, che conosce bene l’ambiente del tifo rossoverde, sottolinea: “Giusto avere ambizioni, ma attenzione sempre a fare proclami perchè poi a Terni, se non mantieni le attese è difficile. Il rapporto col pubblico va costruito e mantenuto: noi per esempio, dopo tanti anni di stadi vuoti e rapporti interrotti, nel nostro piccolo, con una squadra non straordinaria ed un bel gruppo, eravamo riusciti a far riavvicinare la gente. Sono contento per l’iniziativa degli abbonamenti sotto costo, sono cose importanti e positive, ma più importante ancora è creare il giusto clima per mantenere il legame con la città: basta guardare miei ex compagni come Cejas e Dianda, che hanno fatto di Terni una seconda casa…”
PORTIERI Impossibile non chiedergli un parere sulla vicenda portieri: “La Ternana ne ha tre di qualità, però credo che debbano esserci delle gerarchie definite. Mi spiace per Iannarilli, quando io giocavo a Pagani lui già aveva messo insieme molti gettoni in C e ora vedo che rischia di andare via, peccato”.
OCCASIONE RIFIUTATA. In questi anni, tanti lo hanno cercato per proporgli di allenare i portieri: “Anche Davide Quironi, allenatore dei portieri della Ternana, l’anno successivo alla promozione in B mi chiamò per offrirmi di allenare i portieri della Primavera, ma dissi no, perchè ancora volevo giocare, avevo 26 anni. Anche qui in Emilia me lo hanno chiesto in tanti, ma ora ho chiuso, anche con un po’ di rammarico”.
