L’allenatore rossoverde racconta a TeleTerni i suoi mesi da giocatore rossoverde: “Ho imparato la lezione: devi sempre far capire di valere qualcosa”
Nel corso della trasmissione ‘Calcio ma non solo’ di TeleTerni, il tecnico della Ternana Fabio Gallo ha raccontato una serie di aneddoti, fra i quali quelli relativi al suo breve passaggio in rossoverde da giocatore nella stagione 2001-02, dopo l’esperienza all’Atalanta
“Venivo dalla serie A e mi sono trovato in una squadra fatta di giocatori forti, ma con poca logica. Giocare a Terni era bello, perchè lo facevi sempre davanti a tanta gente, ma è chiaro che le aspettative erano alte. Nel momntno in cui le cose non andavano come dovevano andare le responsabilità fuoono date ai nuovi. Noi eravamo nuovi sempre, siamo stati chiamati così per molto tempo e questo secondo me è stato uno dei primi errori di quella squadra, non c’è mai stata una coesione, forse anche perchè guadagnavamo di più”, spiega, lasciando intendere che ci fosse più di qualche problema in quello spogliatoio, del quale faceva parte anche Fabrizio Fabris.
PARTENZA E RINUNCIA L’avventura di Gallo finisce dopo 9 partite, in gran parte sotto la guida di Andrea Agostinelli. Dopo l’esonero del tecnico romano e l’arrivo di Tobia, Gallo chiede ed ottiene di andare via in anticipo, il 10 dicembre: “Capii presto che non c’era spazio per me, dai suoi atteggiamenti, anche perchè ero nel mirino della tifoseria. Accettai la richiesta del Como e dissi ad Agarini che l’ultimo mese di stipendio non mi interessava, perchè non me lo meritavo”.
NO ALLA RICHIESTA. Sempre nel corso della chiacchierata, Gallo racconta un altro aneddoto di quell’anno: “Dopo una settimana Agarini mi richiamò dicendo che avevano cambiato l’allenatore chiamando Bolchi, che aveva espresso il desiderio di riavermi. Mi disse se lei vuole, può tornare, se è un problema economico, possiamo ritoccare il contratto. Risposi grazie, ma le ho preso già abbastanza soldi. Ho preso la mia decisione. Mi pareva giusto fare così, moralmente mi sembrava scorretto”.
INSEGNAMENTO. Di quell’esperienza Gallo ha fatto tesoro: “Mi ha fatto capire che ogni volta devi far capire di valere qualcosa, non conta il passato. Da giocatore non mi sono calato nella realtà di Terni. Sono stato benissimo fuori dal campo, ma dentro no. E poi l’ho pagata quando sono tornato con altre maglie, c’è sempre stato astio verso di me, compreso il famoso gesto nella gara col Treviso”.
Forza Mister
per me é un grande…
Daje fabie facce sta grazia?❤?❤?❤
Riportaci in B da allenatore e sono sicuro, che sei un vincente!