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Ternana, un pomeriggio di contestazione

Squadra presa di mira dalla rabbia dei tifosi. Confronti chiarificatori con mister Gallo, il diesse Leone e il vicepresidente Tagliavento.

Giocatori fortemente beccati, critiche al direttore sportivo Luca Leone, richieste di chiarimento al tecnico Fabio Gallo e al vicepresidente Paolo Tagliavento. Contestazione fuori dai cancelli dello stadio Liberati, nei confronti dei calciatori della Ternana, chiamati ad allenarsi di pomeriggio, a porte chiuse. La cronaca di un pomeriggio caratterizzato dal disappunto dei tifosi, dopo che il presidente Stefano Bandecchi ha deciso di cedere la società.

L’ATTESA. Attesa lunga, fuori dai cancelli. L’allenamento è a porte chiuse, ma un gruppo di tifosi decide di andare lì lo stesso. L’allenamento è previsto per le ore 15, ma per  piò di un’ora e mezza la squadra non esce dallo spogliatoio. Mentre si attende e mentre si fa sentire il freddo, molti sostenitori presenti commentano la sitauzione: dalla squadra che non va e non  gioca, fino alla paura di vedere i colori rosoverdi tra i dilettanti. C’è chi biasima gli sputi e le critiche pesanti nei confronti del presidente Bandecchi e chi invita a non credere che i veri motivi del disimpegno siano legati alle intemperanze di domenica. C’è pure chi ricorda gli avvertimenti sul gruppo Unicusano avuti dai tifosi di Fondi e di Livorno. E c’è pure chi, a  questo punto, comincia a rimpiangere Luigi De Canio, “perchè sotto la sua gestione, almeno, abbiamo fatto 30 punti“.

A VOCE ALTA. Quando la squadra esce dallo spogliatoio per raggiungere l’antistadio Taddei, partono fischi e contestazioni. Bersagli principali, i calciatori. Le accuse sono di scarso impegno. L’ennesima dimostrazione di un feeling con questa squadra che non c’è mai stato. Appena esce dagli spogliatoi mister Fabio Gallo, molti tifosi lo chiamano per parlargli. Sono affacciati dalle ringhiere e dai cancelli chiusi dello stadio ternano. Il tecnico si accorge delle persone che lo chiamano e si avvicina ai cancelli. Comincia una interlocuzione tra le parti. “Mister, questi ci prendono in giro. Prendono in giro noi, prendono in giro il suo lavoro. Faccia qualcosa. Ne metta fuori squadra qualcuno! Perchè questi non sono scarsi! Lo sono, però, diventati! Cosa è successo?“. C’è anche chi fa rifermento ad alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso Gallo dopo la partita con l’Imolese, quando il tecnico aveva detto ad una precisa domanda davanti alle telecamere: “Meglio che non parlo, altrimenti mi arrestano“. Più di qualcuno gli dice: “Parli, mister! Faccia i nomi!“. Lui si limita a rispondere che “non c’è bisogno di fare nomi. Chi non se la sente, sta fuori“.

CONFRONTO CON LEONE. Pochi metri accanto, c’è un altro capannello di tifosi che riesce ad ottenere un colloquio con il direttore sportivo Luca Leone. E qui, il confronto è più movimentato. Le critiche, nei confronti del diesse, non mancano. Sotto accusa, principalmente, la campagna acquisti. “Se sono venuto a Terni – spiega Leone ai tifosi – è peché ho creduto in ciò che la società mi ha prospettato quando sono stato chiamato, subito dopo la sconfitta della Ternana a Ravenna. Allora, questa squadra aveva 30 punti. Ho persino passato la Vigilia di Natale lontano dalla mia famiglia, per venir a parlare con la dirigenza della Ternana“. Del presidente Bandecchi dice: “Mi sono fidato delle sue parole. Mi ha detto che avrebbe voluto lavorare per riportare la Ternana in serie A. Negli utimi tempi, ho cercato prima di tutto di non fargli passare la voglia di andare avanti. Non ci sono riuscito, a quanto pare“. Qualche tifoso gli cheide di Boateng: “Cosa ci ha trovato, il lui?“. Risposta di Lone: “Ha giocato in serie A”. Uno gli dice: “L’unica cosa giusta che ha fatto, è stato il rigore di Cesena!“, con chiaro riferimento all’errore decisivo dal dischetto che nel 1989 l‘allora diciannovenne Leone commise, regalando alla Ternana la vittoria sul Chieti e la promozione in serie C1.

QUALE FUTURO. A colloquio con i tifosi anche Paolo Tagliavento. Pure lui attraverso le ringhiere dello stadio. I tifosi hanno chiesto anche al club manager e vicepresidente rossoverde dei chiarimenti sul futuro della società, in attesa di sapere se ci saranmo gruppi o soggetti imprenditoriali interessati a rilevare la società dalle mani del gruppo Unicusano. Il tutto, mentre altri tifosi continuano a contestare a voce alta la squadra che si allena all’antistadio. La decisione delle porte chiuse, dunque, non è stata efficace. A proposito: decisione presa da chi? A sentire mister Gallo, non l’ha presa lui…

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