Il centrocampista, che nemmeno doveva giocare, è il migliore e fa il gol della vittoria. “Siamo un gruppo unito. Ora, sotto con il Rimini”.

Strano destino, quello di Tommaso Pobega: non doveva giocare, poi Hristov si fa male, viene chiamato a scendere i campo, segna il suo primo gol da professionista e finisce forse come migliore in campo della Ternana che ha battuto il Teramo. Una giornata da incorniciare, per il giovane centrocampista in prestito dal Milan. Il calciatore, dopo la partita, ha raccontato la sua prestazione e il suo gol.

“HO SEGNATO, MA QUANTI ME NE SONO MANGIATI!“.”Ho cercato di dare tutto quello che avevo – racconta Pobega – sia a livello fisico che a livello tecnico. Certo, ho sbagliato anche tanto. Meno male, però, che alla fine è arrivata questa vittoria“. Ci va di modestia, Pobega. E’ stato il migliore ed ha anche segnato il gol decisivo. “Sì – ammette col sorriso – ma me ne sono pure mangiati altri. Pure questo, è vero. Poco prima del pareggio loro, ho sbagliato io stesso un’occasione che avrei dovuto sfruttare meglio. Meno male che, poi, è arrivata l’occasione successiva e sono riuscito a segnare“. Il problema alla mano? “C’è ancora, leggermente. Ma con la protezione che ho indossato, non ho avuto problemi ad entrare in partita“.

TESTA AL RIMINI. Adesso, Pobega pensa alla prossima partita e ad un girone di ritorno da dover aggredire. “Adesso – dice – pensiamo alla partita di Rimini . Speriamo di andare lì a chiudere l’anno nel modo migliore. Poi, ci aspetteranno tanti giorni di riposo che ci permetteranno anche di recuperare al meglio sul piano fisico“.

UN GRUPPO UNITO. Gli si chiede anche del comunicato stampa della squadra, diffuso alla vigilia della gara con il Teramo. “E’ stata – risponde – una cosa spontanea. Perché si stanno creando più problemi fuori, che dentro. Si parla, da fuori, di spaccature. Invece, non c’è nulla di tutto questo. Certo, magari ci sono stati pure dei momenti in cui qualcosa è successo, ma siamo sempre un gruppo unito, un gruppo che sa cosa vuole fare. Se qualcuno entrasse nel nostro spogliatorio, capirebbe che gruppo siamo e non noterebbe alcuna spaccatura“.